Corro per uscire dal lavoro, con il tacco 10, per andare in palestra, cercare di allenarmi senza risparmio in 50 minuti perchè i 10 restanti mi servono per fare una doccia. La mia ora per me vola come un lampo e io mi ritrovo spasmodicamente a non poterne fare a meno, per liberarmi di quelle tossine che il mio corpo ha sempre in abbondanza e per liberarmi di quella mollezza che mi affligge appena mi fermo. Il movimento come gioia, benessere, liberazione ma anche senso di colpa, per il tempo rubato a R., per la fretta del dopo, per non riuscire a coordinare tutto perfettamente e per l'inevitabile stanchezza che non mi permette di dare energia alle mie azioni. Un'ora di cui non vedo l'ora e la fine dell'ora come la campanella di scuola, con lo zaino in spalla cinque minuti prima. Il sorriso prima e dopo, solleticando il tempo nel mentre, la musica dell'IPhone che zampilla, le gambe corrono e il cuore si agita. Prendo un respiro. Mancano 3 minuti alla corsa ver...