Questa mattina ho raggiunto un picco euforico, nonostante la mia forma fisica pessima, quando L. mi ha comunicato che avrebbe dato le dimissioni nell'ora successiva alla telefonata.
Poi mi sono ricomposta, ho messo in ordine nuovamente il puzzle e mi sono detta che ancora una volta non sarebbe successo niente.
Un passo indietro.
L.ha aperto con coraggio una partita Iva due anni e mezzo fa per sposare un suo progetto personale con l'azienda della quale è sempre stato infatuato. Ha raggiunto una professionalità invidiabile, ha creato un metodo lavorativo, ha adeguato le sue competenze al mercato, ha sfruttato la sua dialettica come meglio non avrebbe potuto, ha gestito il grande e il piccolo cliente con professionalità e proverbiale gentilezza.
Tutto perché il lavoro è la sua unica passione.
Poi l'azienda si sfalda, piovono pedine come fosse acqua, la struttura svanisce. Il lavoro di L. diventa fine a se stesso, nessun supporto, nessuna continuità. Ad un tratto chiedono numeri senza qualità, numeri con margine, numeri senza persone, numeri e basta.
L. perde l'umore, perde la faccia, la moralità vacilla.
E tutto crolla.
E così arrivano le dimissioni, non ancora inviate, semplicemente perché un altro lavoro non c'è.
Il mio fantomatico ottimismo mi permette di dire "Dai le dimissioni anche senza un altro lavoro, in 3 mesi qualcosa trovi". Il fantomatico pessimismo del protagonista in questione abbatte qualsiasi cosa non sia certa e uccide il mio entusiasmo.
Fine di un amore. Senza dichiarazione scritta.
Poi mi sono ricomposta, ho messo in ordine nuovamente il puzzle e mi sono detta che ancora una volta non sarebbe successo niente.
Un passo indietro.
L.ha aperto con coraggio una partita Iva due anni e mezzo fa per sposare un suo progetto personale con l'azienda della quale è sempre stato infatuato. Ha raggiunto una professionalità invidiabile, ha creato un metodo lavorativo, ha adeguato le sue competenze al mercato, ha sfruttato la sua dialettica come meglio non avrebbe potuto, ha gestito il grande e il piccolo cliente con professionalità e proverbiale gentilezza.
Tutto perché il lavoro è la sua unica passione.
Poi l'azienda si sfalda, piovono pedine come fosse acqua, la struttura svanisce. Il lavoro di L. diventa fine a se stesso, nessun supporto, nessuna continuità. Ad un tratto chiedono numeri senza qualità, numeri con margine, numeri senza persone, numeri e basta.
L. perde l'umore, perde la faccia, la moralità vacilla.
E tutto crolla.
E così arrivano le dimissioni, non ancora inviate, semplicemente perché un altro lavoro non c'è.
Il mio fantomatico ottimismo mi permette di dire "Dai le dimissioni anche senza un altro lavoro, in 3 mesi qualcosa trovi". Il fantomatico pessimismo del protagonista in questione abbatte qualsiasi cosa non sia certa e uccide il mio entusiasmo.
Fine di un amore. Senza dichiarazione scritta.
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