La mano sollevata verso l'alto. Le ciotole dietro la tazza, azzurra, con lettere impresse nella ceramica. Penso: "Qui dentro c'è troppa roba" Poi è un attimo. La tazza mi scivola di mano. R. è proprio lì sotto. Comincia a urlare, penso di avergli spaccato la testa. E' solo una botta, niente tagli. L'Arnica mi salva la vita, l'umore, attenua i sensi di colpa e da sollievo alla sua tempia che pulsa al tatto. Mi viene da piangere. Da aggiungere ai numerosi disastri. Sigh, sigh. (Effettivamente non ricordo che mia mamma mi abbia mai spaccato una tazza sulla testa)