Durante una delle mie veglie notturne, nel silenzio, ho pensato che fosse indispensabile dire a me stessa alcune cose, a voce bassa, ed essere ascoltata, con quell'infantile remoto entusiasmo che si riserva per le grandi occasioni. Perché non m'interessa avere una casa immensa e non poter vedere il mondo, non m'interessa sorridere senza farlo veramente, non m'interessa stare in un posto in cui non vorrei essere, non m'interessa indossare un abito costoso se non mi sta bene, non m'interessa uscire a cena con qualcuno che non mi guarda negli occhi, non m'interessa giocare a basket senza competizione, non m'interessa niente se le persone che amo non stanno bene, non m'interessa essere abbracciata per essere trattenuta e non m'interessa avere un fiume di parole se poi non ho un foglio su cui scriverle. Da sempre. Perché non ne posso fare a meno, perché tutto gira intorno alla mie orribile testolina spettinata, come se tutto varcasse la soglia dell...