Durante una delle mie veglie notturne, nel silenzio, ho pensato che fosse indispensabile dire a me stessa alcune cose, a voce bassa, ed essere ascoltata, con quell'infantile remoto entusiasmo che si riserva per le grandi occasioni. Perché non m'interessa avere una casa immensa e non poter vedere il mondo, non m'interessa sorridere senza farlo veramente, non m'interessa stare in un posto in cui non vorrei essere, non m'interessa indossare un abito costoso se non mi sta bene, non m'interessa uscire a cena con qualcuno che non mi guarda negli occhi, non m'interessa giocare a basket senza competizione, non m'interessa niente se le persone che amo non stanno bene, non m'interessa essere abbracciata per essere trattenuta e non m'interessa avere un fiume di parole se poi non ho un foglio su cui scriverle. Da sempre. Perché non ne posso fare a meno, perché tutto gira intorno alla mie orribile testolina spettinata, come se tutto varcasse la soglia dell'inverosimile, come se le mie mani non potessero fermarmi. E Al Pacino in Scarface dice che gli occhi non mentono mai. Ed è una cosa tremendamente vera, è una questione di occhi e di mani. E di pelle. E di momenti. Come se non bastasse. Questi attimi senza capo né coda, certe cose che non si spiegano. Per essere chiari. Forse è una questione di puntualità. Sono arrivata troppo presto o troppo tardi. Sono stata attenta ai passi ma non al ritmo. Sono felice di ballare incantata e di cantare stonata. E questa musica che sento nell'aria, come una pazza, di sottofondo a tutto quello che faccio e che dico, come una colonna sonora di un film mai girato e una sceneggiatura mai scritta. Come Vaniglia. Fantastico libro.
Adesso stop.
Shh.
[Mi vergogno, ogni tanto, perché scrivere così non ti fa andare da nessuna parte e tutte queste parole senza senso, ammassate una sull'altra, rischiano di farmi impazzire.
E.
Ricorda la sintassi. Ricorda la grammatica. Ricorda di leggere tanto, è fondamentale. Ragiona con il cervello e non con l'utero. Diceva qualcuno, in via Carducci.]
Adesso stop.
Shh.
[Mi vergogno, ogni tanto, perché scrivere così non ti fa andare da nessuna parte e tutte queste parole senza senso, ammassate una sull'altra, rischiano di farmi impazzire.
E.
Ricorda la sintassi. Ricorda la grammatica. Ricorda di leggere tanto, è fondamentale. Ragiona con il cervello e non con l'utero. Diceva qualcuno, in via Carducci.]
Ti ringrazio.
RispondiEliminaMaterializzi i pensieri che mi accompagnano...
Sono lusingata...
RispondiEliminaTi amo Laura Bernardelli
RispondiEliminaReciprocamente...
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