La mattina piango. Appena mi sveglio. Appena mi lavo. Appena mi trucco. Con il the nella tazza, apro Facebook e leggo un post condiviso, a sua volta condiviso e poi condiviso di nuovo, di un padre che ha perso un figlio e lo ricorda con tutto l'amore che diventa immenso amore e via dicendo. E' così che mi cola il mascara e la matita e anche un pezzo di cuore. E' così che torno in bagno e con il cesto dei panni colorati e sporchi vicino ai piedi, mi infilo la matita nell'occhio e il mascara sopra il mascara e di nuovo sopra il mascara. Sono questa donna qui, una matita sbavata, i capelli verso il cielo, il mio bambino biondo che mi poggia la guancia sulla spalla e mi sbava la maglietta nera, le scarpe da tennis per fare le scale e le scarpe con il tacco per il lavoro. Sono questa donna qui che a volte si chiede quanto ci voglia per riempire una stanza, un campo di calcio, un cuore senza porte né infissi, in una giornata con il sole, il vento, l'erba e tutto il r...