Non che sia di vitale importanza. Ma. Non conto più. Nel senso numerico del verbo. Non conto più le ore che mi separano dalla fine giornata, non conto più le volte in cui dico la stessa cosa, non conto più i soldi che prelevo e che mi occorrono per tutto quello che non è un mio sfizio. Non conto più le volte che il mio nome riecheggia in casa, non conto più le pecorelle prima di dormire. Sono insonne e basta. Ascolto la mia voce e il mio nome. Ho perso il senso della memoria per tutto quello che non è importante e mi sono rifugiata in uno scheletro d'attesa che a volte non riconosco. Ho sempre amato i numeri per abbinarli alle cose, alle esperienze, come un segno di distinzione e riconoscimento. Mi piace dire: ho letto dieci volte Orgoglio e Pregiudizio, ho visto sedici volte Prima dell'Alba, sono stata due volte a Parigi, ho nove paia di scarpe e quindici film in attesa di visione. Ultimamente ho perso il conto e tutto è affidato al caso, numeri dimenticati, impilati, n...