Suona la prima sveglia. Sono le 6.30. Spenta. Il secondo avviso è un quarto d'ora dopo e riesco almeno ad aprire gli occhi. Mi sembra di aver passato una notte in una frenetica discoteca milanese, fra aperitivi e superalcolici e invece no, mi sono solo addormentata un pochino tardi. Un minutino dopo mi lancio giù dal letto, picchio il piede destro contro lo stipite della porta, alzo gli occhi al cielo perché le parole non mi escono, corro in bagno, i vestiti sono già pronti, sono diventata più previdente e poi non si sa mai (potrei essere talmente assonnata e sbagliare l'abbinamento colori - vestiti in un batter d'occhio). Poi uno yogurt, nelle migliori mattine, davanti al tg, e qualche biscotto sgranocchiato con swiffer in mano mentre faccio le piste in salotto. Il divano riordinato, le briciole raccolte, lo schienale raddrizzato, i telecomandi sparsi per il tappeto, le ditate sul televisore ("Laura, girati! Chiudi gli occhi!"), ci vorrebbe un giro di aspirapo...