Dal quinto giorno dopo le nuvole, la pioggia e il vento, ho pensato che la paura fosse un'idea troppo astratta per essere realizzata. Sono forte - mi dico - però poi mi tremano le mani quando apro una confezione di Canestrini. Non ci sono molti modi di reagire a qualcosa che non puoi toccare e io oggi mi sento monca, senza un pezzo, senza una parte che è stata vitale per molto più di quello che avrebbe dovuto. La paura ti mangia dentro, pezzo per pezzo. Perdo un momento alla volta. Perdo una parola al minuto. Oggi è presto, sono sveglia da troppo tempo. Dormo così male che non ricordo di aver dormito. Sono sepolta dalle coperte e dal morso allo stomaco. Di notte crollano tutte le mie certezze. Di notte il silenzio non è mai abbastanza. Forse succede che la notte arriva, il buio è troppo, il silenzio insufficiente, le mani tremano, tutto è più veloce e si risparmia tempo. Come alle casse della Coop con l'aggeggio che suona, pirùpì, faccio in fretta e poi mi dimentic...