A volte le persone si sfiorano.
Non con le mani e la pelle.
Con la mente.
Un filo indissolubile nel giorno e nella notte.
Le Affinità Elettive, è un libro di Goethe.
Il titolo deriva dall'affinità chimica, la tendenza di alcuni elementi a legarsi con alcune sostanze a scapito di altre.
L'ho riletto perchè nel frattempo ho visto il film.
E' di nuovo un'altra cosa.
Ne sono felice.
Adoro Carlotta e il Capitano. Un po' fermi, un po' indecisi, attratti in mezzo al niente da questa Affinità Elettiva, che compare e non scompare più. Fino al bacio quando oltrepassano la resa, le proibizioni, oltre le regole, le idee di giusto e sbagliato. Come due elementi chimici che incontrandosi si uniscono e si influenzano reciprocamente. Tutti i corpi naturali hanno un'unità di base che si relaziona con i propri simili, non entrando mai in interazione con i propri dissimili.
"Come l'acqua si mescola con il vino, ma non con l'olio, anche noi umani ci comportiamo in modo simile."
La distanza materiale non serve più.
"Nella lontananza dell'oggetto amato ci sembra di diventare tanto più padroni di noi stessi, quanto è più forte il nostro amore, perchè costringiamo interiormente tutta la forza della passione che si espandeva verso l'esterno; ma quanto rapidamente siam subito strappati da questo errore, quando colui al quale credevamo ormai di avere rinunciato, all'improvviso ci sta innanzi di nuovo, indispensabile"
L'amore assoluto è indispensabile. La ricerca dell'affine avviene inconsapevolmente anche nella distanza, nonostante la necessità di ridurre lo spazio diventa essenziale.
"Qualunque idea ci si faccia di se stessi, ci si figura sempre vedenti. Io credo che l'essere umano sogni solo per non smettere di vedere. E potrebbe anche darsi che la luce interiore fuoriesca un giorno da noi così da non averne bisogno d'altra."
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