Mi sveglio e penso alla parola Frugale. Ha il sapore di qualcosa che sfugge, di qualcosa che si dice in due battute, frug-ale. Invece significa sobrio, misurato.
Di seguito mi viene in mente Andrea Pazienza, il libro Pompeo, letto in un'adolescenza che mi soffiava sul collo, senza che oggi io lo veda riposto nei ripiani della libreria. Non c'è un nesso tra il significato di Frugale e l'artista ma ci sarebbe se il suono della pronuncia prendesse il sopravvento sull'etimologia del termine. Dire Frugale come dire Fruscio. Mi capita questa cosa qui con le parole. Ne ignoro momentaneamente il significato e lo associo a qualcosa che potrebbe essere ma non è. Frugale associato ad Andrea Pazienza è un'eresia, come dire che il sapore del riso bollito ricorda il cioccolato. Insomma, una cosa contorta detta a caso.
Come quando una definizione surclassa un'idea, come quando quel ragazzo sul treno ha detto Si Andrea Pazienza è quel fumettista che si drogava, e io sbuffavo, dandogli le spalle, sgranando gli occhi, mentre il fastidio scendeva dalla mia testa allo stomaco, al fegato e tutto il resto.
Insomma, prendetemi in giro piuttosto, picchio la testa e svengo, ma io sui treni regionali in mezzo agli studenti che non sanno chi è Andrea Pazienza, non ci voglio più salire. Un po' più di aria e cultura andrebbe inalata dai finestrini aperti, accantonando solo per un attimo l'odore di aglio misto a sudore che impregna i cappotti, i sedili, i capelli.
Improvvisamente ho l'esigenza di sentire canzoni che si ascoltano quando si è arrabbiati, cose che non mandano in radio, mi vengono in mente i Baustelle , le canzoni che conosco e che non ascolto mai. E proprio arrabbiati forse non lo sono nemmeno loro quando cantano
la gente fuori non lo capirebbe mai
la gente fuori non lo capirebbe mai
non ci ritroveremo mai
quanti anni hai?
ma sempre meglio di morire
di tanti anni uguali
e nemmeno un attimo...
Mi piacerebbe si potesse raccontare di quante volte ho perso un dettaglio come fosse una forma di pestilenza da curare con qualche farmaco e una prescrizione di nuove distrazioni.
Non mi libero più di un modo di camminare, di uno sguardo, di un tatuaggio, di una smorfia, di un sorriso, come fossero dettagli gettati in faccia, ricevuti ad occhi aperti con la matita nera che sbava a lato.
Salvatemi. Qualcuno diceva che nessuno si salva da solo.
Salvatemi da chi urla cazzate dagli spalti.
Salvatemi dai dettagli che mi si appiccicano addosso.
Salvatemi che Andrea Pazienza diceva
la verità è sempre nuda, basta questo per capire che razza di zoccola è.
Mi piacerebbe si potesse raccontare di quante volte ho perso un dettaglio come fosse una forma di pestilenza da curare con qualche farmaco e una prescrizione di nuove distrazioni.
Non mi libero più di un modo di camminare, di uno sguardo, di un tatuaggio, di una smorfia, di un sorriso, come fossero dettagli gettati in faccia, ricevuti ad occhi aperti con la matita nera che sbava a lato.
Salvatemi. Qualcuno diceva che nessuno si salva da solo.
Salvatemi da chi urla cazzate dagli spalti.
Salvatemi dai dettagli che mi si appiccicano addosso.
Salvatemi che Andrea Pazienza diceva
la verità è sempre nuda, basta questo per capire che razza di zoccola è.
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