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Le frasi 2012

Prima o poi tutto passa Scendi di lì Vatti a lavare i denti Sei un cretino Lascia perdere Quanto sono stanca Quando ci vediamo Se vuoi lo faccio io Nonna quanto mi manchi Vieni a darmi un bacio Ho bisogno di stare con te Riccardo non urlare, non picchiare, non saltare, non fare niente La mia vita è qui o forse no Voglio il mare Marotta Senigallia e l'adriatico che ho sempre odiato Chissà poi perchè Leo smettila di lamentarti Non ne posso più Che bel silenzio Instagram Scrivo di te Perchè non ce ne andiamo? Natale e tutto il resto C'è un ladro nella mia vita Non ti voglio più vedere né parlare Vattene Non ti ho mai conosciuto Cosa cucino per cena? Un giorno Un po' su e un po' giù Il mio capodanno Sono felice per te Che palle tu e i tuoi soldi Zumba Anima nera Che bello uscire con le mie amiche Se pensi intensamente che Non ne posso parlare Che buio dentro Mi fai ridere Sushi Tu sei l'amore mio Ebiten Plus Forse è un segno Il destino se c'è non si vede Ma quando nasce? Se penso al secondo mi sento male Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco Va bene così ma se non ti accontenti è meglio Che palle facciamo sempre le stesse cose Fatti gli affari tuoi Il mio albero La gente è matta Buona notte Non andare a letto tardi Arriva Franceschino RalphSpaccattutto Che freddo, che caldo, non ci sono più le mezze stagioni Dimmi cosa vuoi da me Ho bisogno di un paio di scarpe Quello è uno zerbino Non ne posso più Prova a chiudere la bocca Ti scappa la pipì? L'entusiasmo di un bambino Cerca di capire Bianco o Nero Il risveglio dei sensi La fine del mondo Vorrei ma non posso Viva Flora Senza te non posso stare Ancora?

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Di Sempre

If I Should Fall Behind - testo e traduzione

Per non dimenticare il Nostro Inizio e per non perderci mai... "We said we’d walk together baby come what may That come the twilight should we lose our way If as we’re walkin a hand should slip free I’ll wait for you And should I fall behind Wait for me We swore we’d travel darlin’ side by side We’d help each other stay in stride But each lover’s steps fall so differently But I’ll wait for you And if I should fall behind Wait for me Now everyone dreams of a love lasting and true But you and I know what this world can do So let’s make our steps clear that the other may see And I’ll wait for you If I should fall behind Wait for me Now there’s a beautiful river in the valley ahead There ‘neath the oak’s bough soon we will be wed Should we lose each other in the shadow of the evening trees I’ll wait for you And should I fall behind Wait for me Darlin’ I’ll wait for you Should I fall behind Wait for me”. Traduzione. “Abbiamo detto che avremmo camminat

Alice nel paese delle Meraviglie

"La gente vede la follia nella mia colorata vivacità e non riesce a vedere la pazzia nella loro noiosa normalità! " " C'è un posto che non ha eguali sulla terra... Questo luogo è un luogo unico al mondo, una terra colma di meraviglie mistero e pericolo. Si dice che per sopravvivere qui bisogna essere matti come un cappellaio. E per fortuna... io lo sono. " "Ti svelo un segreto: tutti i migliori sono matti" "Se io avessi un mondo come piace a me, là tutto sarebbe assurdo: niente sarebbe com'è, perché tutto sarebbe come non è, e viceversa! Ciò che è, non sarebbe e ciò che non è, sarebbe..." "La scelta è solo tua, non si vive per accontentare gli altri" Alice: "Alcune volte cerco di pensare a 6 cose impossibili prima di fare colazione" Cappellaio: "Brava! E' un ottimo esercizio! Tuttavia ora ti converrebbe concentrarti sul Ciciarampa!" Alice: "1. Esiste una pozione che ti

Che tu sia per me il coltello - David Grossman

Se non l'avete letto, poveri voi. Alcuni pezzi qui sotto. " C ome è possibile essere liberi senza essere crudeli? È una legge non scritta: chi vuole starmi vicino deve assumersi la responsabilità della mia anima. Perché qualunque idiota può capire come sia facile uccidermi. Uno sguardo ben mirato basterebbe. Sono convinto che da qualche parte, dentro me, c'è un punto vulnerabile che chiunque, anche uno sconosciuto, può vedere e colpire.  Eliminarmi con una parola." "Forse lui ha capito, molto prima di me, che non è possibile tornare indietro sani e salvi dal punto in cui siamo arrivati" "E' stupido cercare di spiegare (e tuttavia non riesco a smettere), ma è sempre così per me. In qualche punto, molto vicino, si accumula qualcosa - o qualcuno - che implora di esplodere, soffocherà non trovando uno sfogo e, anche se non mi è assolutamente chiaro cosa - o chi - sia, capisco perfettamente il suo bisogno di erompere, sento chiaramente

Andrea Pazienza e altri dettagli

Mi sveglio e penso alla parola Frugale.  Ha il sapore di qualcosa che sfugge, di qualcosa che si dice in due battute, frug-ale.  Invece significa sobrio, misurato. Di seguito mi viene in mente Andrea Pazienza, il libro Pompeo, letto in un'adolescenza che mi soffiava sul collo, senza che oggi io lo veda  riposto nei ripiani della libreria. Non c'è un nesso tra il significato di Frugale e l'artista ma ci sarebbe se il suono della pronuncia prendesse il sopravvento sull'etimologia del termine. Dire Frugale come dire Fruscio. Mi capita questa cosa qui con le parole. Ne ignoro momentaneamente il significato e lo associo a qualcosa che potrebbe essere ma non è. Frugale associato ad Andrea Pazienza è un'eresia, come dire che il sapore del riso bollito ricorda il cioccolato. Insomma, una cosa contorta detta a caso. Come quando una definizione surclassa un'idea, come quando quel ragazzo sul treno ha detto Si Andrea Pazienza è quel fumettista che si drogava,  e io sbu

Fiato per Fiato

Le parole che non trovo più hanno la distanza di centocinquantaquattro giorni e tremilaseicentonovantasei ore.Tutte d'un fiato. Le parole che non ho più hanno le sembianze di una schiena nuda, di mani senza smalto, di piedi freddi dentro le scarpe, di pelle liscia senza nei. Le parole che non ho più sono come le sigarette accese con il vento. Sono la mia voce stridula quando urlo una canzone, senza ritmo né intonazione. Le parole che non trovo sono nel cassetto dei vestiti di mia nonna, nel cellophane trasparente, conservati come se avesse ancora le mani sulla mia testa. Sono nella pioggia fine di ottobre, nelle scarpe da calcio sporche di terra vicino ad un pallone, nella luce fioca del mattino, nelle castagne cadute senza riccio. Le parole che non trovo sono dure come il cemento di mio padre, nel giardino di casa. Sono grette come un complimento. Sono piene di lacrime amare e sorrisi trattenuti. Sono nelle ultime file dei pullman di linea, sono nell'intervallo

Le Affinità Elettive

A volte le persone si sfiorano. Non con le mani e la pelle. Con la mente. Un filo indissolubile nel giorno e nella notte. Le Affinità Elettive , è un libro di Goethe. Il titolo deriva dall'affinità chimica, la tendenza di alcuni elementi a legarsi con alcune sostanze a scapito di altre. L'ho riletto perchè nel frattempo ho visto il film. E' di nuovo un'altra cosa. Ne sono felice. Adoro Carlotta e il Capitano. Un po' fermi, un po' indecisi, attratti in mezzo al niente da questa Affinità Elettiva, che compare e non scompare più. Fino al bacio quando oltrepassano la resa, le proibizioni, oltre le regole, le idee di giusto e sbagliato. Come due elementi chimici che incontrandosi si uniscono  e si influenzano reciprocamente. Tutti i corpi naturali  hanno un'unità di base che si relaziona con i propri simili, non entrando mai in interazione con i propri dissimili. "Come l'acqua si mescola con il vino, ma non con l'olio, anche noi umani c

Senza Sangue Uguale

E' stata quella volta che siamo andate io e te a mangiare il sushi. Era estate. Avevamo i tacchi alti e il sole sul viso e sulle spalle. E' stata quella volta - dicevo - che ho pensato che essere sorelle non fosse necessariamente una questione di sangue. Quel sangue che non si vede mai ma si sente. Il sangue che scorre veloce e che puoi sentire come il mare in una conchiglia gigante attaccata alle orecchie. Che faccio, lo mando? - mi dicevi, ridendo. Si. - rispondevo, sorseggiando il vino dal calice trasparente. Tutte le volte che il mondo cambia per te, io ci sono stata, quindi sì. Pensavo. Mandalo. E' stata quella volta che siamo andate io e te a mangiare il sushi. Era estate. Avevamo i capelli un po' più lunghi, il cellulare vicino al bicchiere e ridevamo delle cose che capitano di solito quando i piedi ticchettavano veloci sui bolognini. I tacchi si rovinano. Anche la pelle al sole. E io sono chiara. E' stata quella volta che ho pensato, sì,

Natali e Fagioli (mancanti)

Si festeggiava il Venticinque a pranzo, tutti insieme, mia madre apriva l'enciclopedia della cucina molti giorni prima e appiccicava dei post-it tra le pagine al posto di segnalibri. Una famiglia impegnativa, un albero genealogico con pezzi mancanti. Chi era il papà di Carla. Un musicista viennese. (Tutti noi abbiamo dentro un pezzo mancante). Un militare di qualche paese lontano. (Qualcuno di noi ha un colore di occhi che non arriva da nessuno che conosciamo) Un uomo troppo sposato. (Il verde non troppo verde). Un uomo che non sapeva di essere un padre. (Ognuno di noi ha un lato del carattere senza origine). Un padre che non sapeva di essere un uomo. (Il pezzo mancante è la giustifica alla nostra perenne irrequietezza). Un uomo. Chi fosse nessuno l'ha mai saputo. La mamma di Carla, la mia nonna bis materna, non ha mai rivelato chi fosse quell'uomo. Per questo e per altro a Natale, ci siamo sempre guardati in faccia, sospetti, mancando dell'altro almeno

Da parte a parte

Siamo a parte. Mi soffermo e ci penso. Mi sento a parte ogni volta che sto bene. Il nostro noi è a parte. Siamo un gruppo a parte. Io sono a parte. Come una scatola nascosta a parte. Una vita fatta a parte. Una strada percorsa a parte. Di notte vago per la casa con una coperta sulle spalle. Abbasso il volume del televisore al minimo, guardo film vecchi, alcuni in bianco e nero, osservo il labiale degli attori stranieri e controllo che la mimica facciale sia corretta per la traduzione. Il silenzio comprime i pensieri. Ho trovato una foto di quando io e i miei cugini eravamo dei bambini, al mare. Tutti sfocati, in posa. arrampicati su un pedalò, il cielo nuvoloso dietro le spalle. C'era quella immobilità forzata. C'era un giorno di fine estate. C'era quello che non sapevamo. A parte, con le gambe a penzoloni, tra le grate del balcone, nella casa al primo piano della nonna, le macchine che passavano senza rallentare, i ragazzini che sfrecciavano con le bic