Ci sono cose che accadono e basta. Ci sono persone che perdono il controllo solo se smosse. Ci sono persone che parlano poco ma quando parlano lasciano il segno. Ci sono persone che bruciano, dentro, i passi, i minuti. Ci sono cose e ci sono persone. Senza niente. Un mondo dentro, un mondo dietro. Che se aspetti sia il momento giusto non lo sarà mai e tutto passa, chissà se resta.
La vita è adesso, diceva qualcuno, ma la vita è anche quello che ti accade e non avresti voluto, la vita è anche ciò che resta senza chiedere il permesso, la vita prende e magari non ridà.
Come la settima onda. E' una leggenda. E' l'onda, che dopo le prime imperturbabili sei, ha la forza, il magnetismo, per portarti via, al largo, lontano. Si narra che con essa qualche galeotto sia riuscito a scappare dall'isola nella quale era imprigionato. Si narra che qualcuno si sia fatto portare via l'anima. Si narra che qualcuno l'abbia vista e abbia avuto paura. Si narra che qualcuno abbia detto vorrei ma non posso. Cose sempre diverse. C'è chi l'aspetta. Chi la teme.
Superiore, diversa, attraente, trascinante.
Siamo sempre allo stesso punto. E' il Ti prendo e ti porto via che sta in mezzo tra Niccolò Ammaniti e Vasco Rossi, tra la tragedia e quello che c'è di più istintivo e superfluo. Si, giusto in mezzo. Stiamo sempre lì, per non sbagliare le misure, perché per una possibilità saremmo in grado di camminare al buio, per non sentire cose cattive potremmo camminare scalzi anche d'inverno.
Che questo freddo non finisce più.
E' nelle ossa.
E' nella testa.
Ovunque.
Ci vorrebbe un po' di sole.
Farselo cadere addosso.
Sentire la pelle che si scalda e lentamente respira.
La vita è adesso, diceva qualcuno, ma la vita è anche quello che ti accade e non avresti voluto, la vita è anche ciò che resta senza chiedere il permesso, la vita prende e magari non ridà.
Come la settima onda. E' una leggenda. E' l'onda, che dopo le prime imperturbabili sei, ha la forza, il magnetismo, per portarti via, al largo, lontano. Si narra che con essa qualche galeotto sia riuscito a scappare dall'isola nella quale era imprigionato. Si narra che qualcuno si sia fatto portare via l'anima. Si narra che qualcuno l'abbia vista e abbia avuto paura. Si narra che qualcuno abbia detto vorrei ma non posso. Cose sempre diverse. C'è chi l'aspetta. Chi la teme.
Superiore, diversa, attraente, trascinante.
Siamo sempre allo stesso punto. E' il Ti prendo e ti porto via che sta in mezzo tra Niccolò Ammaniti e Vasco Rossi, tra la tragedia e quello che c'è di più istintivo e superfluo. Si, giusto in mezzo. Stiamo sempre lì, per non sbagliare le misure, perché per una possibilità saremmo in grado di camminare al buio, per non sentire cose cattive potremmo camminare scalzi anche d'inverno.
Che questo freddo non finisce più.
E' nelle ossa.
E' nella testa.
Ovunque.
Ci vorrebbe un po' di sole.
Farselo cadere addosso.
Sentire la pelle che si scalda e lentamente respira.
Sei arrivata al disco revival? Quello delle 4 prima del pane e porcherie al chioschetto dopo aver sentito il medley di grease, don't let me be misunderstood, ymca, gioca jouer... Solo non era mica "mare forza nove?"... Magari il do di petto della Muzza mi fa una cover bootleg con onda sette... Infami che per motivi politici ti hanno esclusa da San remo.. Falli caricare dai tuoi amici dal muschio sulla schiena attaccati al ramo al grido di "pagherete caro, pagherete tutto..." Oppure " se non cambierá lotta dura sarâ"... Altrimenti l'evergreen "alegher alegher chel bus del cù l'è negher"
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