Non parlo mai di politica, per presa di posizione ma anche per un senso di non appartenenza che ormai mi assilla da qualche anno a questa parte. In questo periodo però il senso di disagio e di schifo è arrivato alle stelle, i telegiornali sono saturi di numeri, sondaggi, professori, donne in carriera e in lacrime, paragoni senza senso e promesse mai mantenute. Prima era anche peggio, perchè il SignorB innondava le cronache con escort che sbucavano da tutte le parti, ragazzine e ragazzotte con il fisico in propettiva 3D, scenografie dei tribunali italiani, amabili servitori in giacca e cravatta, sguardo assassino e paroloni impronunciabili. Insomma, il bagaglino in prima serata, con meno risate ma più seni in circolazione.
Ecco, mi manca il respiro se penso ai sonni tranquilli che non dormiremo, al lavoro che continuerà a non esserci, alle prospettive professionali sempre peggiori e alla vita precaria in tutte le scelte di coraggio e non.
Viviamo nella Repubblica delle Banane, una politica instabile e la nostra voce che non arriva mai da nessuna parte.
E aspettiamo. Che passi. Che qualcuno ci ascolti. Che arrivi sera. Per tornare a casa, in famiglia, con gli amici più cari. Senza Tg delle 20, correndo intorno ad un albero di Natale.
Ecco, mi manca il respiro se penso ai sonni tranquilli che non dormiremo, al lavoro che continuerà a non esserci, alle prospettive professionali sempre peggiori e alla vita precaria in tutte le scelte di coraggio e non.
Viviamo nella Repubblica delle Banane, una politica instabile e la nostra voce che non arriva mai da nessuna parte.
E aspettiamo. Che passi. Che qualcuno ci ascolti. Che arrivi sera. Per tornare a casa, in famiglia, con gli amici più cari. Senza Tg delle 20, correndo intorno ad un albero di Natale.
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