Quasi maggio, niente sole, una serata passata con le amiche di sempre, con un bicchiere di vino e il cibo giapponese di cui non ricordiamo mai il nome. E' tutto quello che aspettiamo a cadenza bimestrale perché le nostre vite sono semplici paragonate a quelle di altre donne in giro per il mondo, con un migliaio di esperienze e luoghi sulle spalle. Non so se è quello che avevamo immaginato a vent'anni, spavalde e sognatrici, tutta la vita davanti, ed eccoci qui. Ancora in questa provincia, ridendo a squarciagola, di questo e di quello, come se niente fosse cambiato. Eppure la maschera antirughe svizzera non è servita a niente, ad ogni cena festeggiamo una piccola riga nuova.
Ci accorgiamo di non essere poi molto diverse da quei personaggi da telefilm di New York, cambia solo il contorno ma le battute sono le stesse. Abbiamo sognato una camera d'albergo al piano 102, abbiamo sognato shopping sfrenato, abbiamo sognato Jimmy Choo e la mano alzata per chiamare un taxi. Tutto in qualche minuto di pura gioia femminile, mentre un cameriere improbabile si avvicina per consigliare un piatto che non avremmo mai approvato.
Perché l'amicizia è anche questo. Sognare di essere in un altro immenso luogo, con un tacco 12, una fottutissima piega e una linea che probabilmente non tornerà più come dovrebbe ma sempre mano nella mano, ogni tanto sole, per ritrovare indipendenza e libertà, camminando di nuovo preoccupandoci di controllare il nostro aspetto nelle vetrine dei negozi.
Un sogno, qualche civetteria, per poi varcare di nuovo la soglia di casa, lanciare i tacchi, mettere il pigiama e aspettare. Per ricominciare. Connesse a whatsApp, per tenerci in allenamento.
Ci accorgiamo di non essere poi molto diverse da quei personaggi da telefilm di New York, cambia solo il contorno ma le battute sono le stesse. Abbiamo sognato una camera d'albergo al piano 102, abbiamo sognato shopping sfrenato, abbiamo sognato Jimmy Choo e la mano alzata per chiamare un taxi. Tutto in qualche minuto di pura gioia femminile, mentre un cameriere improbabile si avvicina per consigliare un piatto che non avremmo mai approvato.
Perché l'amicizia è anche questo. Sognare di essere in un altro immenso luogo, con un tacco 12, una fottutissima piega e una linea che probabilmente non tornerà più come dovrebbe ma sempre mano nella mano, ogni tanto sole, per ritrovare indipendenza e libertà, camminando di nuovo preoccupandoci di controllare il nostro aspetto nelle vetrine dei negozi.
Un sogno, qualche civetteria, per poi varcare di nuovo la soglia di casa, lanciare i tacchi, mettere il pigiama e aspettare. Per ricominciare. Connesse a whatsApp, per tenerci in allenamento.
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