Finalmente un libro degno di un post, comprato dopo suggerimento di una collega lettrice, su Amazon, proprio perché nelle librerie lodigiane non esiste (la faccia di mediocra interrogazione del commesso alla mia richiesta è tutto un programma).
E' la storia di tre donne, nonna, figlia e nipote, unite da un legame inossidabile, iniziato il primo giorno del XX secolo.
La Bambina Nata Due Volte è proprio Pajarita, la prima di questa dinastia di donne, nata una prima volta, scomparsa poco dopo e riapparsa magicamente su un albero. E' il miracolo atteso a Tuacarembo, villaggio del sud America, all'inizio di ogni secolo.
Pajarita cresce, temuta per i presunti poteri magici e rispettata per il dono di saper curare i mali con le erbe, conosce il marito, si desiderano, si amano, e vivono a Montevideo i primi anni felici del loro matrimonio. Poi arrivano le disavventure, nascono i figli, il marito esce di scena qualche anno, dedito all'alcol, al gioco d'azzardo, proprio grazie alla magia delle erbe riesce a sopravvivere e a sfamare i figli. Bellissima è l'immagine di un'accoglienza fraterna del vicinato, una solidarietà calorosa, un aiuto tutto femminile, morale e materiale.
La figlia Eva cresce bellissima, in una famiglia in cui vanno avanti i maschi di casa, costretta al lavoro ancora bimba, ingenua, trafitta da dolori troppo grandi per poterli affrontare. Scopre la poesia, se ne innamora, scappa a Buenos Aires per diventare poetessa, conosce gli agi di una ricca vita sposando un medico. Ritornerà a Montevideo solo quando sarà costretta a scappare, dalla guerra, dalla dittatura, quando i suoi comportamenti infrangeranno regole e imposizioni.
Salomè invece è la figlia, il personaggio più triste, a mio parere. Diventerà una combattente per amore verso il proprio paese, perderà la libertà e qualsiasi diritto.
E' un libro che ti lascia un po' di malinconia addosso, sia perchè vorresti un finale sereno per tutte e tre le donne, sia perchè i personaggi sono talmente particolari che ti dispiace non conoscerne di simili.
Una storia bella quasi come La Casa Degli Spiriti di Allende.
Vivamente consigliato a donne consapevoli della propria forza.
Voto: 8 e mezzo.
E' la storia di tre donne, nonna, figlia e nipote, unite da un legame inossidabile, iniziato il primo giorno del XX secolo.
La Bambina Nata Due Volte è proprio Pajarita, la prima di questa dinastia di donne, nata una prima volta, scomparsa poco dopo e riapparsa magicamente su un albero. E' il miracolo atteso a Tuacarembo, villaggio del sud America, all'inizio di ogni secolo.
Pajarita cresce, temuta per i presunti poteri magici e rispettata per il dono di saper curare i mali con le erbe, conosce il marito, si desiderano, si amano, e vivono a Montevideo i primi anni felici del loro matrimonio. Poi arrivano le disavventure, nascono i figli, il marito esce di scena qualche anno, dedito all'alcol, al gioco d'azzardo, proprio grazie alla magia delle erbe riesce a sopravvivere e a sfamare i figli. Bellissima è l'immagine di un'accoglienza fraterna del vicinato, una solidarietà calorosa, un aiuto tutto femminile, morale e materiale.
La figlia Eva cresce bellissima, in una famiglia in cui vanno avanti i maschi di casa, costretta al lavoro ancora bimba, ingenua, trafitta da dolori troppo grandi per poterli affrontare. Scopre la poesia, se ne innamora, scappa a Buenos Aires per diventare poetessa, conosce gli agi di una ricca vita sposando un medico. Ritornerà a Montevideo solo quando sarà costretta a scappare, dalla guerra, dalla dittatura, quando i suoi comportamenti infrangeranno regole e imposizioni.
Salomè invece è la figlia, il personaggio più triste, a mio parere. Diventerà una combattente per amore verso il proprio paese, perderà la libertà e qualsiasi diritto.
E' un libro che ti lascia un po' di malinconia addosso, sia perchè vorresti un finale sereno per tutte e tre le donne, sia perchè i personaggi sono talmente particolari che ti dispiace non conoscerne di simili.
Una storia bella quasi come La Casa Degli Spiriti di Allende.
Vivamente consigliato a donne consapevoli della propria forza.
Voto: 8 e mezzo.
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