Inverosimile. Questo bellissimo silenzio di aria rarefatta. Perché qui non c'è veramente nessuno. Sono spaiata.
Con i grilli dell'estate che cantano sommessi e tutta l'immobilità di questa pigra serata. Non mi capitava da anni di essere così sola e pensare a me come una giovane donna in possesso della propria vita.
Io mi diverto con me stessa. E' la grande verità di questo buio che arriva in punta di piedi. E non essere mai stanca, di niente, voler vivere la notte, tutte le notti, con un film tra le mani o qualche parola nell'etere. Pensando che valga la pena giocarsela questa partita, ovunque si vada, ovunque ci porti il mondo e i nostri piedi, uno dietro l'altro.
Un penny per i tuoi pensieri. Jeanne Moreau era bellissima quando lo diceva. Con quell'espressione che solo i francesi riescono a fare. E pagherei per qualche pensiero tra le mani, come piccole e solide biglie di vetro. Ne avevo una collezione quando ero bambina, le compravo al mare, d'estate, per poi raccoglierle in un grosso contenitore trasparente. E guardarle e riguardarle, sperando che il momento in cui fossero cadute sulla sabbia arrivasse prima possibile. Oggi solo biglie di pensieri. Che se si avvicinassero all'orecchio forse si potrebbe sentire quel brusio, leggero, di parole sussurrate, vicine alla vita. Tutti questi racconti, di persone che passano e si fermano un istante, per ripartire, anime che si incontrano, chissà come e chissà quando. E forse tornare. Anche se io non lo so se poi è vero che si torna da un lungo viaggio. So che è dolce l'attesa di chi sa aspettare. Di chi ama così forte da superare l'orgoglio, le barriere, le inibizioni.
Mi sto perdendo, penso di poter credere in tutte queste ore di solitudine offerte con un sorriso. Bonne Nuit Paris. Certamente Jeanne Moreau lo direbbe meglio.
Con i grilli dell'estate che cantano sommessi e tutta l'immobilità di questa pigra serata. Non mi capitava da anni di essere così sola e pensare a me come una giovane donna in possesso della propria vita.
Io mi diverto con me stessa. E' la grande verità di questo buio che arriva in punta di piedi. E non essere mai stanca, di niente, voler vivere la notte, tutte le notti, con un film tra le mani o qualche parola nell'etere. Pensando che valga la pena giocarsela questa partita, ovunque si vada, ovunque ci porti il mondo e i nostri piedi, uno dietro l'altro.
Un penny per i tuoi pensieri. Jeanne Moreau era bellissima quando lo diceva. Con quell'espressione che solo i francesi riescono a fare. E pagherei per qualche pensiero tra le mani, come piccole e solide biglie di vetro. Ne avevo una collezione quando ero bambina, le compravo al mare, d'estate, per poi raccoglierle in un grosso contenitore trasparente. E guardarle e riguardarle, sperando che il momento in cui fossero cadute sulla sabbia arrivasse prima possibile. Oggi solo biglie di pensieri. Che se si avvicinassero all'orecchio forse si potrebbe sentire quel brusio, leggero, di parole sussurrate, vicine alla vita. Tutti questi racconti, di persone che passano e si fermano un istante, per ripartire, anime che si incontrano, chissà come e chissà quando. E forse tornare. Anche se io non lo so se poi è vero che si torna da un lungo viaggio. So che è dolce l'attesa di chi sa aspettare. Di chi ama così forte da superare l'orgoglio, le barriere, le inibizioni.
Mi sto perdendo, penso di poter credere in tutte queste ore di solitudine offerte con un sorriso. Bonne Nuit Paris. Certamente Jeanne Moreau lo direbbe meglio.
Niente da fare, mi sono impegnato ma non ricordo quale dei miei film stupidi abbia la stessa citazione del penny. Sei troppo la mandarina profonda che mi porta a messa (devo capire cosa abbia mangiato di così pesante)! Pezza
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