Sparire da un foglio bianco. Rimanere asciutta anche sotto un'ondata di pioggia. Aspettare una parola che non arriverà mai. Tutto quello che mi terrorizza. Paure recondite, che devo scovare, come fossi da uno psicologo, che forse, imparare ad americanizzarci non sarebbe poi così male. E tutto quello che una donna vorrebbe sentirsi dire si racchiude in qualche parola, senza casualità alcuna.
Ti prendo E ti porto via, Non ti preoccupare, Penso io a te, Che ti Amo come mai ho amato nessuna. Al mondo. Su questa terra. Che brucia sotto i piedi. E vissero felici e contenti. Non c'è niente di più terribile al mondo, nell'aspettare, con occhi sbarrati una cosa che non avrai.
Perché quando Edward chiedeva a Vivian, con quegli occhi piccoli piccoli e quelle labbra grandi grandi, che cosa volesse, si insomma le aveva già dato qualsiasi cosa, lei a quel punto risponde La Favola.
Sono quei film lì che ti rovinano. L'adolescenza, il cervello e la maturità. Prima, dopo e durante. Perché quella favola racchiude tutte quelle parole, tutte quelle sensazioni che una donna vorrebbe per il resto della vita.
Detto questo, ad una certa età, nessuna donna crede più che un uomo in limousine, affetto da patologie vertiginose, si arrampichi, sulle scale di sicurezza, con un mazzo di fiori in mano, solo per dire che la favola c'è, esiste, è colorata di rosa ed è pronta, anzi prontissima, per essere confezionata e regalata.
Non c'è. La favola, intendo, le nuvolette, i fiori, le scale e tutto il resto.
C'è altro, che piaccia o no.
Sono sempre un minuto avanti a te, mi verrebbe da dire, ti guardo nei minuti e negli sguardi.
Capisci che così diventa più facile.
Ti prendo E ti porto via, Non ti preoccupare, Penso io a te, Che ti Amo come mai ho amato nessuna. Al mondo. Su questa terra. Che brucia sotto i piedi. E vissero felici e contenti. Non c'è niente di più terribile al mondo, nell'aspettare, con occhi sbarrati una cosa che non avrai.
Perché quando Edward chiedeva a Vivian, con quegli occhi piccoli piccoli e quelle labbra grandi grandi, che cosa volesse, si insomma le aveva già dato qualsiasi cosa, lei a quel punto risponde La Favola.
Sono quei film lì che ti rovinano. L'adolescenza, il cervello e la maturità. Prima, dopo e durante. Perché quella favola racchiude tutte quelle parole, tutte quelle sensazioni che una donna vorrebbe per il resto della vita.
Detto questo, ad una certa età, nessuna donna crede più che un uomo in limousine, affetto da patologie vertiginose, si arrampichi, sulle scale di sicurezza, con un mazzo di fiori in mano, solo per dire che la favola c'è, esiste, è colorata di rosa ed è pronta, anzi prontissima, per essere confezionata e regalata.
Non c'è. La favola, intendo, le nuvolette, i fiori, le scale e tutto il resto.
C'è altro, che piaccia o no.
Sono sempre un minuto avanti a te, mi verrebbe da dire, ti guardo nei minuti e negli sguardi.
Capisci che così diventa più facile.
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