Tutta questa notte. Dentro. Siamo noi che passiamo come immagini in un video, con la musica di sottofondo. Hai ragione, se chiudo gli occhi mi vedo ridere. Vorrei che fosse abbastanza o che servisse per entrambi. Mi capita spesso di essere testarda e curiosa, è cosa nota. Vorrei dirti che andrà tutto bene e che la vita ci porterà ad essere felici, che le nostre vite si incroceranno sempre e che il resto non sarà mai noia. Ma io non so niente. Sono la regina del non sapere, sono l'imprevisto, sono quella che non ti aspetti. Passando di parola in parola, so dirti solo la verità. Come questo gioco, che ogni tanto mi fa sembrare cruda e insipida, nuda a volte, ma così libera da non voler più andare via. Non manca niente. E' tutto talmente perfetto da credere che non finirà mai. Come questo nostro piccolo spazio nel mezzo, lì si racchiude tutto, persino il segreto che non trovi.
E se guidi così tanto, all'aeroporto prima o poi ci arrivi, potresti lasciare la macchina al parcheggio, passare a ritirarla fra un po', quando la bufera è passata, volare in alto, dove ci sono le bolle e tutta quella magia che ti scoppia tra le mani, lasciarti cullare, che lassù, tra un decollo e un atterraggio, senti bene il rumore del vento. L'unica certezza che abbiamo, il vento intendo, che cambia le cose e le persone che vogliono essere cambiate. Prima o poi. Arriva anche questo.
Non mi muovo, lo giuro, non faccio nemmeno un passo in avanti, sto ferma e aspetto, anche se il vento del Nord è più freddo, e io non ho nemmeno i guanti ma... se mi stringi forte le mani... magari ce la faccio e ridi anche un po'...dai che sono stupida e ho le fossette... anche se piangere, lo sai, poi ti fa vedere meglio questo mondo a metà.
Sembra non sia mai sufficiente, lo so, come quella canzone che ascolti sempre tu, alla fine però ti accorgi che dice tutto quello che serve. Forse è solo semplice e non lo sappiamo ancora.
Adesso sai anche questo. Scrivo così e mi piace immaginare che non saprei fare di meglio se non scappare a gambe levate, come tutte le volte in cui mi capita di pensare che, forse, al di là del mare, c'è un posto giusto anche per me.
Ti abbraccio, dai.
Non ti bacio perché non vuoi.
Ahia
E se guidi così tanto, all'aeroporto prima o poi ci arrivi, potresti lasciare la macchina al parcheggio, passare a ritirarla fra un po', quando la bufera è passata, volare in alto, dove ci sono le bolle e tutta quella magia che ti scoppia tra le mani, lasciarti cullare, che lassù, tra un decollo e un atterraggio, senti bene il rumore del vento. L'unica certezza che abbiamo, il vento intendo, che cambia le cose e le persone che vogliono essere cambiate. Prima o poi. Arriva anche questo.
Non mi muovo, lo giuro, non faccio nemmeno un passo in avanti, sto ferma e aspetto, anche se il vento del Nord è più freddo, e io non ho nemmeno i guanti ma... se mi stringi forte le mani... magari ce la faccio e ridi anche un po'...dai che sono stupida e ho le fossette... anche se piangere, lo sai, poi ti fa vedere meglio questo mondo a metà.
Sembra non sia mai sufficiente, lo so, come quella canzone che ascolti sempre tu, alla fine però ti accorgi che dice tutto quello che serve. Forse è solo semplice e non lo sappiamo ancora.
Adesso sai anche questo. Scrivo così e mi piace immaginare che non saprei fare di meglio se non scappare a gambe levate, come tutte le volte in cui mi capita di pensare che, forse, al di là del mare, c'è un posto giusto anche per me.
Ti abbraccio, dai.
Non ti bacio perché non vuoi.
Ahia
Cose nostre.... Hai su la coppola e lo schiaccia pensieri in bocca di fianco ad un carretto, ad un cannolo, ad un trancio di spada, un mandorlo e un piatto di pasta alla norma?!? Sapevo del gemellaggio con la trinacria, era sulla copertina del cc del " do di petto"...
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