Domenica, fuori il cielo è grigio, forse piove.
Alle 6.50 mi alzo. La prima pagina alle 6.54. Poi un racconto dietro l'altro.
Se non respirate e la vostra casa vi lascia in silenzio, potete finire e fare vostro questo libro in qualche ora.
Ogni pagina crea una dipendenza emotiva stabile. E si, il nesso di tutte queste storie è l'amore, le passioni che trapelano naturalmente, in una strada, in una città, in un momento.
Questo è un libro di persone prime, di persone che hanno deciso di raccontare la propria vita da un'angolazione privilegiata.
Come dice Violetta nell'introduzione, scrivere in prima persona è comunque una forma di liberazione. Non sono gli altri a parlare di te; sei tu a raccontare te stessa, qui e ora, in base a quello che hai fatto, ricevuto e assorbito. Sei tu a decidere che cosa è importante sapere sul tuo conto.
Quello che hai amato è un grande regalo, la possibilità di ritrovare un pezzo di noi, la possibilità di riconoscere una parte della nostra vita in queste parole perfette, sapientemente orchestrate.
Ci sono racconti che ti entrano nelle ossa e non ti mollano più.
Ci sono racconti di un'amarezza immediata e racconti di nostalgia pura.
Ci sono verità che fanno male e realtà che fanno sorridere.
Tutte cose vere.
Immancabilmente emozionale.
(Ma che brave le autrici!)
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