Sono amata.
Di un amore folle e paziente, spropositato, esitante, alternato, incondizionato e improvviso.
Un amore che ho addosso, che sento mio, che a volte rifiuto e prendo a calci, come fosse una liberazione, per riconoscere una libertà di cui sento solo il profumo.
Basta chiudere gli occhi, urlare grazie e piangere per chiedere perdono, per quello che non dico mai, per quello che lascio in sospeso, per la freddezza che ho acquisito. Una preghiera lassù, perché qualcosa viene dato ma anche tolto, il dolore si mimetizza, la serenità è limpida.
E poi correre, per sentire il fiato che incalza, il pensiero che si avventura in spazi mai dimenticati, la vita che solletica le braccia nude, le scarpe che sorreggono il peso della monotonia.
Allontanarsi e poi tornare.
Sempre.
Per una parola in più.
E un abbraccio.
Se possibile.
Di un amore folle e paziente, spropositato, esitante, alternato, incondizionato e improvviso.
Un amore che ho addosso, che sento mio, che a volte rifiuto e prendo a calci, come fosse una liberazione, per riconoscere una libertà di cui sento solo il profumo.
Basta chiudere gli occhi, urlare grazie e piangere per chiedere perdono, per quello che non dico mai, per quello che lascio in sospeso, per la freddezza che ho acquisito. Una preghiera lassù, perché qualcosa viene dato ma anche tolto, il dolore si mimetizza, la serenità è limpida.
E poi correre, per sentire il fiato che incalza, il pensiero che si avventura in spazi mai dimenticati, la vita che solletica le braccia nude, le scarpe che sorreggono il peso della monotonia.
Allontanarsi e poi tornare.
Sempre.
Per una parola in più.
E un abbraccio.
Se possibile.
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