Naso in sù

Amici. Cari. Stasera state con il naso all'insù. E' San Lorenzo e tutti voi desiderate qualcosa. Conosco i desideri di ognuno, anche se non me li dite. E so con esattezza il motivo per cui, ogni tanto, siete tristi e gli occhi vi si inondano di pianto. Anche se siete lontani, anche se non dico niente. Sono presuntuosa, di una presunzione soffocata, per effetto di quello che chiamo sentire innato. Ho pensato che sarebbe bello che mi foste accanto, che si potesse stare vicini più spesso, che ci si potesse guardare negli occhi con quella frequenza di monotonia e abitudine.
Come in queste sere, sarebbe bello unire tutte le sdraio, una a fianco dell'altra e aspettare che una stella passi e che tutti nello stesso istante potessimo gioire e sperare che quell'unico desiderio sia lì, dietro l'angolo.
Io per anni ho espresso lo stesso desiderio e mi è capitato di vedere una stella cadente anche in dicembre, con Lilly, e forse quest'anno cambierò, giusto perché le stelle non si annoino. O forse no. Sarebbe meglio perseverare, non dare tregua al cielo. Che prima o poi il mio pensiero venga ascoltato. Che poi a pensarci bene è sempre lo stesso desiderio che esprimo quando, passando in macchina da un passaggio a livello, alzo i piedi contemporaneamente. Chissà poi perché. Qualcuno diceva che occorreva fare anche questo.

Accade che per un desiderio si sia disposti a fare di tutto.

Guarda in alto che il cielo, stanotte, è più grande.

                      San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla...  

(Giovanni Pascoli)