E' il giorno dopo. Il giorno dopo tutto. Il giorno che paga gli occhi mentre il cielo stamattina arriva in ritardo.
Ho pensato ad una cosa che non esiste, ho pensato ad un'immagine se dovessi scrivere un inizio.
D'impeto.
E' qui. Lo fermo.
"Lei è quella che ride, appoggiata alla macchina, il vestito nero. La sigaretta schiacciata sotto il tacco non brucia più. Non brucia più nulla, solo l'attesa, di lui.
In lontananza una macchina arriva lenta, quando lui scende, lei sorride e abbassa la testa, lo guarda. E gli occhi, si vedono quasi fosse la prima volta.
Si avvicina, la mano sul viso, sulle sopracciglia, quasi a delinearne la curva.
Un braccio sulla spalla, poi anche l'altro, ancora le labbra sulla maglietta per assaggiarne l'odore.
E' un abbraccio.
Di quelli che non finiscono per essere scostati.
Rimangono immobili.
Un attimo.
Rubano il sapore della pelle."
Poche righe.
Niente di più.
Ho pensato ad una cosa che non esiste, ho pensato ad un'immagine se dovessi scrivere un inizio.
D'impeto.
E' qui. Lo fermo.
"Lei è quella che ride, appoggiata alla macchina, il vestito nero. La sigaretta schiacciata sotto il tacco non brucia più. Non brucia più nulla, solo l'attesa, di lui.
In lontananza una macchina arriva lenta, quando lui scende, lei sorride e abbassa la testa, lo guarda. E gli occhi, si vedono quasi fosse la prima volta.
Si avvicina, la mano sul viso, sulle sopracciglia, quasi a delinearne la curva.
Un braccio sulla spalla, poi anche l'altro, ancora le labbra sulla maglietta per assaggiarne l'odore.
E' un abbraccio.
Di quelli che non finiscono per essere scostati.
Rimangono immobili.
Un attimo.
Rubano il sapore della pelle."
Poche righe.
Niente di più.
Usata aquolina (è giusto senza c...) alle cozze?
RispondiElimina