Quello che di bello trovo oggi, sole a parte (che in questa zona il sole d'inverno è più bello del sole d'estate), è che ho acquisito la capacità di ignorare perfettamente dei pensieri.
Ci sono delle cose che non voglio nella mia testa. Mi danno fastidio. Che io poi la smetto. Si, mi dispero, poi improvvisamente smetto. Come i bambini che piangono, piangono, con la candela al naso e poi una bella soffiata e tutto passa. Spesso non sono capricci, sono veri e propri dolori. Giganti. Solo che lasciano spazio a ragione e dignità. Hanno una durata limitata. I bimbi dimenticano, io ignoro. Guarda un po'. Sono una maniaca del controllo.
Nel film di Abdellatif Kechiche (faccio fatica persino a scriverlo), Adele piange sempre e ha sempre questa benedetta candela al naso. Soffiati il naso suvvia - le direi in continuazione. Ed ero molto più sconvolta da questo muco che le scivolava ovunque che dall'amore gay che le aveva invaso la vita. Sono stata sconvolta di essere sconvolta da particolari così superflui. E' una cosa strana. La famiglia di lei mangiava in continuazione spaghetti al sugo di pomodoro. Come fossero una cosa strepitosa.
A me gli spaghetti al pomodoro fanno venire il nervoso. Se proprio li devo mangiare voglio che nessuno in mia presenza abbia la barba o i baffi. Il pomodoro catturato tra i peli e il viso è una cosa terrificante.
Dicevo che ho imparato a ignorare alcuni pensieri. E' una dote. Non si cancellano, si mettono da parte. Se urlano non si ascoltano, se parlano si cambia lingua di ascolto. E' tutto abbastanza semplice. Di cose che non voglio nella mia testa ce ne sono un'infinità, le cose che voglio oggi sono talmente poche che riesco a individuarle anche nel frastuono più assoluto.
Però è novembre, ci sono ancora le foglie per terra, ho la testa piena di capelli e qualcuno sotto le scarpe. Penso che sia possibile cambiare idea ma non ne ho voglia quasi mai. Sono senza bisogno. Rimango sui miei binari. Del resto se te ne vai è perchè vuoi farlo. Io non lo faccio mai. Ma non è vero. Magari me ne vado ma non sparisco. Se sparisci ti manca il coraggio e bla, bla, bla. E' come tirare le somme. Ci sei/Non ci sei. Rimani/te ne vai. Pentirsi sì/Pentirsi no. Barra l'opzione che preferisci. Ci vuole un attimo.
E' molto semplice.
Poi uno dalla vita prende ciò che vuole.
Come sono cruda oggi, non lo sono quasi mai.
Non è vero.
Stop.
Ci sono delle cose che non voglio nella mia testa. Mi danno fastidio. Che io poi la smetto. Si, mi dispero, poi improvvisamente smetto. Come i bambini che piangono, piangono, con la candela al naso e poi una bella soffiata e tutto passa. Spesso non sono capricci, sono veri e propri dolori. Giganti. Solo che lasciano spazio a ragione e dignità. Hanno una durata limitata. I bimbi dimenticano, io ignoro. Guarda un po'. Sono una maniaca del controllo.
Nel film di Abdellatif Kechiche (faccio fatica persino a scriverlo), Adele piange sempre e ha sempre questa benedetta candela al naso. Soffiati il naso suvvia - le direi in continuazione. Ed ero molto più sconvolta da questo muco che le scivolava ovunque che dall'amore gay che le aveva invaso la vita. Sono stata sconvolta di essere sconvolta da particolari così superflui. E' una cosa strana. La famiglia di lei mangiava in continuazione spaghetti al sugo di pomodoro. Come fossero una cosa strepitosa.
A me gli spaghetti al pomodoro fanno venire il nervoso. Se proprio li devo mangiare voglio che nessuno in mia presenza abbia la barba o i baffi. Il pomodoro catturato tra i peli e il viso è una cosa terrificante.
Dicevo che ho imparato a ignorare alcuni pensieri. E' una dote. Non si cancellano, si mettono da parte. Se urlano non si ascoltano, se parlano si cambia lingua di ascolto. E' tutto abbastanza semplice. Di cose che non voglio nella mia testa ce ne sono un'infinità, le cose che voglio oggi sono talmente poche che riesco a individuarle anche nel frastuono più assoluto.
Però è novembre, ci sono ancora le foglie per terra, ho la testa piena di capelli e qualcuno sotto le scarpe. Penso che sia possibile cambiare idea ma non ne ho voglia quasi mai. Sono senza bisogno. Rimango sui miei binari. Del resto se te ne vai è perchè vuoi farlo. Io non lo faccio mai. Ma non è vero. Magari me ne vado ma non sparisco. Se sparisci ti manca il coraggio e bla, bla, bla. E' come tirare le somme. Ci sei/Non ci sei. Rimani/te ne vai. Pentirsi sì/Pentirsi no. Barra l'opzione che preferisci. Ci vuole un attimo.
E' molto semplice.
Poi uno dalla vita prende ciò che vuole.
Come sono cruda oggi, non lo sono quasi mai.
Non è vero.
Stop.
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