Quanto sono ispirata oggi. Zero. Da uno a dieci, uno. Impercettibile quasi. Ma. Molto probabilmente è l'ultimo post dell'anno e prendo in carico le istantanee di un 2013 che a tratti è stato esaustivo, stancante, monotono, divertente, squilibrato e disarmante.
Ho bisogno di essere franca. Ho bisogno di dirmi che vivere alla giornata è ciò che più mi si addice. Che i miei attimi spesso sono tanto intensi quanto perturbati. Mai come in quest'anno mi sono sentita a pezzi e allo stesso tempo viva. A luce alterna. Un medicinale in possesso di un bugiardino che direbbe "Assumere a piccole dosi".
Oh quanto siete buoni.
Direi. Volendo. Se anche non mi leggi è meglio. Le complicazioni viaggiano sempre alla velocità della luce. In direzione antioraria. Ho pensato spesso a tutto ciò che posso perdere. E' cosa drastica, ammetto. Ma così è se vi pare. In questo anno ricco di dubbi degni di Amleto.
Così, se c'è una cosa che proprio non vorrei mai più, è sapere F. malato, che di giusto in tutto questo non c'è proprio niente. Solo silenzio. L'unica cosa che vorrei tornasse al proprio posto perché altro posto non ha.
Per il resto ho amato tutto quello ho potuto, tutto quello che mi è stato concesso. Ho ritrovato amiche, stolcher, un pallone da basket che schizza qui e là, la curiosità che mi risveglia l'animo, ho conosciuto persone che mi fanno ridere ho vinto scommesse che vanno al di là delle vittorie, ho gioito della mia libertà vagamente riacquistata, ho perso quello che realmente non volevo riavere, ho picchiato la testa, l'anima e ho chiuso gli occhi, a volte è stato come buttarsi nel vuoto, a volte è stato come saltare giù dal letto. Mattina dopo mattina.
Vorrei, quante cose vorrei.
L. sereno qualche giorno in più, R. che sta sempre bene, tutto che fila per il verso giusto, amici nuovi e vecchi sempre sorridenti, amiche che trovano la forza perduta, curiosità placate e coraggio inaspettato. Anche al di là del mare e delle Alpi.
Che chi s'accontenta è perduto.
E.
Che l'istinto sia con tutti noi, sempre.
Amen.
Ho bisogno di essere franca. Ho bisogno di dirmi che vivere alla giornata è ciò che più mi si addice. Che i miei attimi spesso sono tanto intensi quanto perturbati. Mai come in quest'anno mi sono sentita a pezzi e allo stesso tempo viva. A luce alterna. Un medicinale in possesso di un bugiardino che direbbe "Assumere a piccole dosi".
Oh quanto siete buoni.
Direi. Volendo. Se anche non mi leggi è meglio. Le complicazioni viaggiano sempre alla velocità della luce. In direzione antioraria. Ho pensato spesso a tutto ciò che posso perdere. E' cosa drastica, ammetto. Ma così è se vi pare. In questo anno ricco di dubbi degni di Amleto.
Così, se c'è una cosa che proprio non vorrei mai più, è sapere F. malato, che di giusto in tutto questo non c'è proprio niente. Solo silenzio. L'unica cosa che vorrei tornasse al proprio posto perché altro posto non ha.
Per il resto ho amato tutto quello ho potuto, tutto quello che mi è stato concesso. Ho ritrovato amiche, stolcher, un pallone da basket che schizza qui e là, la curiosità che mi risveglia l'animo, ho conosciuto persone che mi fanno ridere ho vinto scommesse che vanno al di là delle vittorie, ho gioito della mia libertà vagamente riacquistata, ho perso quello che realmente non volevo riavere, ho picchiato la testa, l'anima e ho chiuso gli occhi, a volte è stato come buttarsi nel vuoto, a volte è stato come saltare giù dal letto. Mattina dopo mattina.
Vorrei, quante cose vorrei.
L. sereno qualche giorno in più, R. che sta sempre bene, tutto che fila per il verso giusto, amici nuovi e vecchi sempre sorridenti, amiche che trovano la forza perduta, curiosità placate e coraggio inaspettato. Anche al di là del mare e delle Alpi.
Che chi s'accontenta è perduto.
E.
Che l'istinto sia con tutti noi, sempre.
Amen.
tucc insema come all'uratori... su i man e i brascitt curt:"aaaal-leluja leluja, aaaal-leluja leuja, aaaal-leluja leuja, al-le-lu-ja"
RispondiEliminaRiconosco ogni faccia. Ti odio perché piango. .dai basta piangere...
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