"Il cielo è blu e terso, le nuvole si fanno respirare come quando da bambini si annusava la pioggia sull'asfalto. Solo che l'acqua non si vede, la si sente sulla pelle come una salviettina umidificata comprata all'autogrill. Però si toccano gli aerei piccoli e lenti con le mani alte, le luci basse, i motori sopra la testa che sembrano esplodere.
Un ragazzo con il cappello di paglia guarda in alto e crede di non vedere nulla.
Invece ci sono due volti che ridono di niente e di tutto, le mani a penzoloni, il cuore frastagliato in attesa del mare che sembra non arrivare più. Invece è li, dietro l'angolo, come se non si fosse lontani abbastanza, il profumo di salsedine e petrolio si mischia a labbra che non se l'aspettano.
E' una partita in pareggio, con i minuti che scorrono nella testa.
A volte, per la vittoria, ci vuole un po' di fortuna, a volte solo coraggio e se si osserva meglio, forse, gli occhi non diventano così scuri.
Anche se il cielo è blu e terso e le nuvole si fanno respirare.
E tutto il resto è un'immagine ferma, che non gira mai, un ricordo che non sbiadisce perché la vita non riuscirà a passarci sopra.
E' oltre tutto. Oltre il mare. Oltre la salsedine, il petrolio e la sabbia sui piedi soli.
Perché si torna sempre qui.
Con le mani a penzoloni, guardando in basso.
C'è un ragazzo con il cappello di paglia. Trascina una valigia. Le rotelle stridono l'asfalto. Guarda in su e sembra non vedere nulla.
Intanto in alto c'è un nuovo aereo che parte e prima o poi ritorna."
Un ragazzo con il cappello di paglia guarda in alto e crede di non vedere nulla.
Invece ci sono due volti che ridono di niente e di tutto, le mani a penzoloni, il cuore frastagliato in attesa del mare che sembra non arrivare più. Invece è li, dietro l'angolo, come se non si fosse lontani abbastanza, il profumo di salsedine e petrolio si mischia a labbra che non se l'aspettano.
E' una partita in pareggio, con i minuti che scorrono nella testa.
A volte, per la vittoria, ci vuole un po' di fortuna, a volte solo coraggio e se si osserva meglio, forse, gli occhi non diventano così scuri.
Anche se il cielo è blu e terso e le nuvole si fanno respirare.
E tutto il resto è un'immagine ferma, che non gira mai, un ricordo che non sbiadisce perché la vita non riuscirà a passarci sopra.
E' oltre tutto. Oltre il mare. Oltre la salsedine, il petrolio e la sabbia sui piedi soli.
Perché si torna sempre qui.
Con le mani a penzoloni, guardando in basso.
C'è un ragazzo con il cappello di paglia. Trascina una valigia. Le rotelle stridono l'asfalto. Guarda in su e sembra non vedere nulla.
Intanto in alto c'è un nuovo aereo che parte e prima o poi ritorna."
Sul muro dei bagni dell'autogrill esiste una rubrica telefonica parallela.
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