Ci sono mattine in cui non vedo rughe, i capelli non sono a posto (non lo sono mai) ma hanno un movimento preciso, ondulato con una direttiva sensata. La matita nera sotto gli occhi ha un tratto preciso, non sbavato. Torna tutto. Mi sento quasi bella in quel modo che solo la mia parte femminile sa fare. Poi mi rendo conto che è una questione di occhio e cervello, un'azione combinata di serotonina elevata e luna corretta. Niente di più.
Essere donna è anche questo. Vedersi fighe quando un motivo non c'è e vedersi cesse quando tutto sommato non si è peggio del giorno prima.
Ho la possibilità di camminare ad un palmo da terra e sorridere senza motivo, non incazzarmi per la coda di macchine che parte dal semaforo sotto casa, fermarmi per una pausa pranzo ai limiti della decenza e offrire un euro a Sergio Pezzi. Il suo Signorina ha un eurooo alle 8.20 di mattina nel parcheggio dell'ufficio ha un sapore nefasto. Potrei girarmi e chiederglielo una volta per tutte perché si è bruciato il cervello, perché si è bruciato i soldi e i contratti Fininvest, se è vero che essere finti idioti paga come essere idioti veri. Invece. Quasi gli sorrido. Penso sia proprio una splendida giornata, però l'euro non glielo do lo stesso.
Allora mi viene in mente la canzone dei Cranberries, la canto con le mie note stonate, Oh, my life is changing everyday, In every possible way. And oh, my dreams, it's never quiet as it seems,Never quiet as it seems [...]
Ed è vero che i sogni non sono mai calmi come sembrano, i miei hanno tutto quel rumore che filtra nelle orecchie come un sibilo perpetuo. A volte è così persistente da non poterlo nascondere nemmeno con la testa sotto il cuscino. I sogni non se ne vanno mai. Rientrano nel processo mentale tutto femminile per cui si pensa sempre di avere tempo.
Così.
Quando mi accorgo poi capisco che la serotonina non c'entra niente.
Quando non avverto le rughe, la matita sbavata, le ginocchia che scricchiolano è solo perché non ne ho voglia. Si chiama precludere, tralasciare, accantonare, nascondere, vietare l'accesso a tutte le cose out della vita. Quelle che ti fanno vedere i solchi, quelle che ti fanno strisciare.
Come dire Suvvia oggi no, lascio che vada cosi, lascio che tutto mi scivoli addosso.
E' autunno e io adoro l'autunno.
Tutte le foglie colorate.
Il freddo accennato.
Il primo piumino del letto.
Il ricordo delle matite temperate nell'astuccio delle elementari. Il profumo della cartella nuova. I quaderni senza pieghe solo per il primo giorno
Suvvia oggi solo cose belle.
Essere donna è anche questo. Vedersi fighe quando un motivo non c'è e vedersi cesse quando tutto sommato non si è peggio del giorno prima.
Ho la possibilità di camminare ad un palmo da terra e sorridere senza motivo, non incazzarmi per la coda di macchine che parte dal semaforo sotto casa, fermarmi per una pausa pranzo ai limiti della decenza e offrire un euro a Sergio Pezzi. Il suo Signorina ha un eurooo alle 8.20 di mattina nel parcheggio dell'ufficio ha un sapore nefasto. Potrei girarmi e chiederglielo una volta per tutte perché si è bruciato il cervello, perché si è bruciato i soldi e i contratti Fininvest, se è vero che essere finti idioti paga come essere idioti veri. Invece. Quasi gli sorrido. Penso sia proprio una splendida giornata, però l'euro non glielo do lo stesso.
Allora mi viene in mente la canzone dei Cranberries, la canto con le mie note stonate, Oh, my life is changing everyday, In every possible way. And oh, my dreams, it's never quiet as it seems,Never quiet as it seems [...]
Ed è vero che i sogni non sono mai calmi come sembrano, i miei hanno tutto quel rumore che filtra nelle orecchie come un sibilo perpetuo. A volte è così persistente da non poterlo nascondere nemmeno con la testa sotto il cuscino. I sogni non se ne vanno mai. Rientrano nel processo mentale tutto femminile per cui si pensa sempre di avere tempo.
Così.
Quando mi accorgo poi capisco che la serotonina non c'entra niente.
Quando non avverto le rughe, la matita sbavata, le ginocchia che scricchiolano è solo perché non ne ho voglia. Si chiama precludere, tralasciare, accantonare, nascondere, vietare l'accesso a tutte le cose out della vita. Quelle che ti fanno vedere i solchi, quelle che ti fanno strisciare.
Come dire Suvvia oggi no, lascio che vada cosi, lascio che tutto mi scivoli addosso.
E' autunno e io adoro l'autunno.
Tutte le foglie colorate.
Il freddo accennato.
Il primo piumino del letto.
Il ricordo delle matite temperate nell'astuccio delle elementari. Il profumo della cartella nuova. I quaderni senza pieghe solo per il primo giorno
Suvvia oggi solo cose belle.
Oh, my life, Is changing every day, In every possible way [...]
Ti prego, cantala con la tua voce da usignolo.....
RispondiEliminaahahahahahah sto male ahahhahahah
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